Il restauro sulle opere d’arte è stato eseguito da “Consorzio Indaco”, composto da Giovanna Jacotti (sculture), Eugenio e Luciano Gritti (sculture e apparati lignei); Gabriele Chiappa e Alessandra Didonè (affreschi); Franco Blumer (componenti in ferro).
La supervisione è a cura della Soprintendenza di Brescia e Bergamo
Progettista dei lavori: arch. Mario Gheza
Direzione lavori: arch. Paolo Blam, arch. Federica Fonatti
Progettista illuminotecnico: arch. Laura Salvatore Nocivelli
Gli interventi di restauro sono stati realizzati grazie al contributo di numerosi enti e donatori privati che nel corso degli anni hanno, in più fasi, finanziato il progetto.
SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO A QUESTO PROGETTO.
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Le pareti interne alle cappelle sono state realizzate ad affresco. In alcuni punti vi erano malte aggiunte in modo improprio per tamponare le lacune durante precedenti interventi di manutenzione. Le aggiunte sono state rimosse e sostituite con intonaci della medesima composizione di quelli originali. Anche le ridipinture sono state eliminate e si sono ripresi i colori originali. Dove mancante il pigmento è stato integrato con colori ad acqua così da essere facilmente removibile.
Le sculture sono semplicemente appoggiate sul pavimento di ogni singola cappella. Quelle nelle immediate vicinanze del muro sono ancorate ad esso tramite ganci in ferro. Quelle centrali sono fissate a zanche ancorate al pavimento. Alcune sculture sono state trasportate in laboratorio, altre restaurate sul posto. Primo dello spostamento delle statue, il pigmento è stato fissato con velinature con carta giapponese e idrossipropil cellulosa; l’operazione permette di evitare cadute di colore. La posizione esatta di ogni statua è stata documentata con scansione laser in 3D.
Data la natura dei supporti e il loro vincolo alla pavimentazione, le lavorazioni su questa tipologia di opere sono state eseguite in loco. L’intervento ha previsto la pulitura delle superfici, il consolidamento delle strutture, l’incollaggio e l’integrazione materica delle parti mancanti.
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